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Risalendo direttamente alle fonti del pensiero greco, nel presente lavoro monografico si intende chiarire che il concetto di nómos non è riconducibile alla nozione moderna e strumentale della legge come norma positiva, deliberazione politica o comando prescrittivo, ma è una composizione opponibile, fondata sull'armonioso ordinarsi di un principio agonistico e regolativo delle relazioni intersoggettive. Il ritorno all'origine del pensiero giuridico alimenta l'intero svolgimento della ricerca, che si snoda come analisi critica dell'antica parola ellenica nómos, che svela un significato già tracciato dalla poesia arcaica e dalla filosofia presocratica, poi valorizzato da Socrate e, infine, rielaborato dalle profonde meditazioni di Platone e di Aristotele. L'autore procede individuando alcuni archetipi concettuali che indicano i diversi luoghi di nascita della legge in senso greco e che ne illustrano l'accezione: nella prima parte si investiga il motore agonistico della relazione sociale (agón) per cercare di definire il rapporto tra l'uomo e il nómos nella struttura dinamica dell'ordine giuridico e politico della Grecia classica (kósmos); nella seconda parte si esamina il senso classico del nómos nell'esperienza politica, cercando di approfondire le ragioni per le quali la legge è narrata attraverso il mýthos, è fondata sul lógos ed è discussa nella pólis.